Storico

 

LA FORTEZZA DI KALE     

 

Situata al monte sopra la città, con una vista sul fiume Vardar, la fortezza di Kale da secoli rappresenta l’occhio svelto della città. Essendo il punto più alto di Skopje, la fortezza di Kale è stata da sempre apprezzata dai cittadini. Tempo fa, prima che i turchi costruissero le mura della fortezza, che esistono finora, qui c’erano degli insediamenti. Le tracce più antiche di vita risalgono al Periodo Neolitico e alla prima Età del Bronzo, risalenti cioé a circa 4.000 anni prima della nascita di Cristo.

La fortezza fu costruita dai Bizantini nel VI secolo d.C. con blocchi di pietra lunghi 121 metri (400  presi da Skupi, che fu una florida cittadina romana collocata a pochi km dalla capitale. 

Dopo il terremoto del 1963  essa fu ulteriormente restaurata.

Oggi la fortezza è una delle mete turistiche di Skopje  che offre un panorama spettacolare sulla città e si trova vicino ad altri monumenti importanti come ad esempio il Vecchio Bazaar. 

 

 

 

 

 

 

L’OSSERVATORIO MEGALITICO “KOKINO”   

 

L’osservatorio Kokino  si trova a circa 30 km nella parte nord-orientale di Kumanovo. Il luogo ha un diametro di 100 metri e si trova a due gradi sotto la cima Tatichev Kamen ad un’altitudine di 1013 metri. Dalla sua scoperta nel 2001 lo consideravano un santuario particolare risalente all’Età di bronzo. Le ricerche archeologiche ed astronomiche dettagliate hanno dimostrato che la località ha  tutte le caratteristiche di un luogo sacro, ma contemporaneamente  anche di un osservatorio antico per l’osservazione dei corpi celesti.

La caratteristica più importante dell’osservatorio include le posizioni di osservazione. All’orizzonte dell’est furono trovati i marcatori speciali di pietra che venivano usati per segnare tutte le posizioni del sole e della luna. Nell’osservatorio si usava il metodo di osservazione statico, segnando le posizioni del sole nell’equinozio e solstizio.  Sono stati eseguiti delle escavazioni della piattaforma superiore ed è stato trovato del materiale rilevante soprattutto artefatti di ceramica, ma anche ossi,  pesi piramidali, resti di affilatoio e piatti di alghe asciutte.  

 

 

Località STOBI  

 

L’evidenza storicografica e gli scavi archeologici ci consentono di avere un’immagine giusta sulla popolazione e gli avvenimenti relativi a Stobi.

Gli artefatti scavati del periodo classico e arcaico probabilmente segnano la fondazione della città. La loro piccola quantità e la mancanza di fonti scritte non consentono di fare conclusioni relativi all’insediamento e la sua grandezza.

Il documento più antico su Stobi si trova nel libro di Livio “ Ab Urbe Condita” (Da quando fu fondata la città) è relativo al trionfo di Filippo V contro i Dardani. Livio informa che la battaglia accadde vicino a Stobi nel 197 a.C. Il suo secondo dato su Stobi ci porta nel tempo dell’occupazione romana della Macedonia e l’anno 167 a.C, quando Stobi divenne il maggiore centro commerciale di sale nel terzo circolo. Le escavazioni archeologiche hanno dato dei dati sufficienti sull’insediamento ellenico e la sua necropoli che ci consente di seguire lo sviluppo continuo della città.

Il commercio e la posizioni di Stobi erano i motori principali per lo sviluppo permanente durante il dominio romano.  

 

 

LA CITTA’ ANTICA HERACLEA LYNCESTIS

 

Heraclea Lyncestis è una città antica collocata nella parte meridionale della città di Bitola, ai piedi della montagna Baba. Il suo nome proviene da Heracle, l’eroe mitico e il fondatore della dinastia reale macedone Argeadi, mentre l’aggettivo Lyncestis proviene dalla regione Lyncestida, dove fu fondata la città. La città fu fondata durante il IV secolo a.C dal re macedone Filippo II il Macedone.

Oggi al territorio di Heraclea sono trovati dei resti di più oggetti sacrali, decorati con mosaici sul pavimento fatti in opus sectile e opus tessalatum, che risalgono al V e VI secolo. Si tratta della basilica minore (A), la basilica civile (B), la basilica maggiore (C), situate a circa 250 metri dalla zona centrale di Heraclea.  Qui sono trovati anche delle tombe paleocristiane e medievali, una terma del periodo romano (II sec. d.C), un teatro dal periodo romano (II secolo d.C), residenza episcopica dal periodo paleocristiano (IV al VI secolo), una fontana d’acqua potabile dal periodo di Giustiniano (562 d.C) .

Oggi in questo luogo si svolgono diversi eventi culturali ed è aperto alle vistite turistiche dalle 8.00 alle 19.00 con un preavviso. 

 

 

 

Le Torri di Marko 

 

Le torri di Marko (Le torri del Re Marko) si trovano nella parte nord-occidentale di Prilep, Macedonia, sopra l’insediamento Varosh. La località le Torri di Marko si trova in una delle fortezze medievali più pittoresche in Macedonia. La fortezza è collocata su un monte di altezza di 120-180, circondata da  pietre aguzze di granito. Ci si può arrivare sia dalla parte del nord che dalla parte del sud. Nell’arco di ricerche durate quattro decenni, gli artefatti scavati fanno capire che esisteva l’insediamento paleocristiano Keramia.   

Nel periodo romano, questo insediamento di campagna si allargò verso la zona sud-occidentale che si fa capire da alcuni ornamenti di marmo di una basilica paleocristiana. Il bastione di questo terreno risale al XIII e XIV secolo ed è in buono stato. I muri sono di spessore di un metro e sono costruiti di malta di calce e si appoggiano ad enormi rocce calcaree. I muri interni dividono l’acropoli in superfici minori. Qui si trovava anche Il palazzo di Volkashin e Marko. La porta settentrionale ha una base complessa che testimonia le ricostruzioni fatte. Stando ad alcuni dati, fino alla seconda metà del XIV secolo, ma anche più tardi, la fortezza veniva difesa solo da 40 militari. L’insediamento era collocato nella parte del sud dell’acropoli su una superficie di 3,6 ettari. Nella parte settentrionale c’è una porta doppia e un grande luogo di sorveglianza  tra le entrate. Nella parte del sud si trovano tre torri ben mantenute. Lo strato inferiore della fortezza consiste di una catena di muri. Nella parte dell’ovest ci sono delle tombe incluse nella roccia. Nel XIV secolo questa parte serviva come un rifugio per gli abitanti circostanti dalle invasioni turche.

Dopo la morte del re Marko, nel 1395, questo insediamento fu conquistato dall’esercito turco e per questo la vita in essa completamente morì. Gli abitanti dell’insediamento di prima cercarono rifugio nei dintorno. Poi, ai piedi delle Torri di Marko, si sviluppò un insediamento con una struttura meno fitta. L’insediamento fu diviso in più quartieri e ogni quartiere aveva la propria chiesa. Nel XIV il nuovo insediamento ottenne il nome Varosh  che esiste ancora oggi.  

 

 

OCRIDA  LICNIDA ANTICA   

 

L’esistenza della città antica Lihnidos (Ocrida odierna) è collegata alla leggenda di Kadmo di Fenicia, il quale mandato all’esilio da Teba a Beotija, scappò è fondò la città di Lihnid alla costa del Lago di Ocrida. Lihnid e i dintorni erano popolati dai tribù illiriche capeggiati dal tribù dei Dessareti. Filippo il II, il padre di Alessandro Magno, nel 353 a.C invase la città e sin da allora Lihnid viene menzionata come nome della città estesa accanto al Lago di Ocrida.  E’ stata trovata un’iscritta che risale ai giorni in cui i cittadini erano conosciuti come cittadini di Lihnida.

I dati più antichi sulla città di Lihnid risalgono al 217 a.C è sono relativi ad alcune attività militari romani in queste regioni. Prima di questi avvenimenti, con la città governavano degli imperatori macedoni. Nella storia di Lihnid ci sono avvenimenti interessanti. Nel 208 a.C un certo Erol, occupò la città, mentre nel 196 a.C il re illirico Pleurato divenne alleati ai conquistatori romani.  

Il nome della città viene menzionato nel 170-169 a.C come una base militare- periodo di molte battaglie con il re macedone il Perseo. Sin dai tempi dei re macedoni, Lihnidos era conosciuto per il coniare di  monete (soldi). Ad una faccia delle monete era rappresentato lo scudo macedone con una stella in mezzo e ad altra c’era l’iscritta Lihnidion. Sono state trovate solo due di queste monete rare, una si trova presso L’Ente per la tutela dei monumenti di cultura a Ocrida, mentre l’altra si trova ad Istanbul (Costantinopoli).   

 

BARGALA – SHTIP   

 

La città antica di Bargala è ancora una fonte principale di materiali dell’epoca antica. La città di Bargala viene menzionata anche nei documenti del Concilio di Calcedonia nel 415. La città viene menzionata su una iscritta dal 371, che rappresenta piastra memoriale per ergere la porta della città. La piastra è trovata nella zona di Hance, alla riva destra del fiume Bregalnica. Questo memoriale ci mostra dove si trovavava la città antica di Bargala, il cui nome è di origine di Tracia.

L’insediamento antico con un volto urbano, chiamata Bargala, si trovava a Dolni Kozjak. Questa città verso la fine del IV secolo serviva come un accampamento militare della legione romana nella conquista dell’est che dopo era distrutto. Gli abitanti fondarono una nuova città sul fiume di Kozjak a Goren Kozjak, come dimostrano i dati archeologici.

La città divenne una sede episcopica dal V al VI secolo. La città di Bargala era distrutta e gli abitanti lasciarono la città. La tradizione ecclesiastica della sede antica fu continuata anche nel periodo slavo di questa regione. Nel periodo più recente gli archeologi dell’Ente e Museo della città di Shtip, hanno scoperto un’altra basilica del VI secolo. In Bargala esistevano tre basiliche. Oltre alle basiliche, è stata scoperta anche una cantina nella parte nordorientale delle escavazioni.

Bargala rimane una delle località storiche e ispirazione per gli archeologi della Macedonia.   

 

 

 

 

ISAR – LA FORTEZZA DI SHTIP  

 

La fortezza Isar rappresenta un segno particolare della città. Si erge a 150 metri sopra il fume Bregalnica. Nel 2009 i ricercatori hanno scoperto 30 metri della galleria che porta dalla cima dell’Isar al fiume. Questo viene confermato anche dalla leggenda più nota sulla città di Shtip la quale fu conquistata attraverso una galleria segreta sotto la fortezza Isar. Le ricerche fatte nel periodo recente solo confermano la sua profonda storia.

Lo scopo è di fare conservazione e ricostruzione della fortezza, la quale entro il 2011 è stata illuminata. La fortezza si trova alla parte sinistra del fiume Otinja, affluente al fiume Bregalnica, che attraversa la città.

La località Astibos è archeologicamente determinata attraverso vari monumenti di pietra dal II al VI secolo. Da quell’epoca data anche la galleria in mezzo delle pietre di granito dalla cima della fortezza Isar all’ovest di Bregalnica a livello di un passo. Ai piedi dell’Isar sono scoperti anche i resti di una basilica paleocristiana. 

 

LA CITTA’ ANTICA STIBERA   

 
 

 

Stibera, o come vigliono chiamarla gli archeologi la Pompea macedone, è una delle città più antiche in Macedonia, ma allo stesso tempo uno degli isediamenti antichi urbani più attrattivi. Si trova vicino al villaggio Chepigovo (Prilep) e i suoi resti si trovano alla parte del sud  del monte Bastion dove sorge la fonte Blato che affluisce nel fiume Crna Reka (Erigon). In questa regione sono trovati vari decori di marmo e statue, tra cui anche una statua della dea Tihe ad un postamento con scrittura.

Il tempio consiste di nave (naos) e cortile. I suoi muri erano costruiti da pietra e intonaco e i fondamenti erano forti e massicci. Il modo di costruzione del naos è tipicamente romano. Dagli oggetto archittetonici scoperti si distingue il liceo antico. Consiste di due oggetti separati: santuario e peristilio degli eroi con postamento . 

 
 

LA FORTEZZA DI SAMOIL   

 

La fortezza di Ocrida porta il nome dello zar Samoil che si deve al fatto che per un periodo del suo regnare, scelse Ocrida per capitale del suo regno. La fortezza è una costruzione profana che è indissolubilmente collegata a tutta la storia di Ocrida, dai tempi più antichi ad oggi.

La città di Licnida e la fortezza per la prima volta furono menzionati da Livio nel 209 a.C durante il governamento del re macedone Filippo V. Questi dati dimostrano che verso la fine del III secolo a.C la fortezza era completamente costruita e funzionale nei momenti cruciali della storia della città di Licnida (Ocrida).

L’aspetto odierno della fortezza, con la sua grandezza, probabilmente risale al IV secolo d.C, che è evidente dalla tecnica di una costruzione combinata – opus mixtum ( mattoni posizionati in quattro o tre file utlizzando intonaco di calce). I dati dei fonti storici dimostrano che questo tipoo di fortezza svolgeva un importante ruolo di difesa e per questo nel 479, il re dei Goti dell’Est, Teodori Amali, durante la sua conquista dalla Macedonia al Nuovo Epiro, non riucì ad occupare Licnida perche’ la città era situata in una fortezza e aveva fonti ricchi d’acqua nell’interno dei muri. 

 

 

La fortezza, rispetto alle condizioni storiche era più o meno nel focus, veniva riscostruita o distrutta. Eppure, dal periodo dell’antichità tarda ad oggi, generalmente è rimasta immutata; la forma autentica è considerata la parte centrale della fortezza dalla sua costruzione nel tardo X e primo XI secolo. Questo è il periodo dell’imperatore Samoil, quando Ocrida divenne sede del primo impero macedone-slavo, anche se nella scienza storica viene visto diversamente. Dopo la morte di Samoil nel 104, Vasilije II prese la città di Ocrida senza nessuna battaglia e perciò la fortezza non fu danneggiata. Nella seconda metà del XIV ovvero nel periodo del governamento del grande parocco Andrea Gropa in tutta la regione di Ocrida, la fortezza fu rinnovata e rafforzata. 

 

 

 

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